Questo numero di Dylan
Dog Color Fest non presenta materiale inedito, ma tre delle tredici storie
del Grouchomicon, un costoso cofanetto uscito nel 2017.
Zerocalcare scrive Lo Sbucciacipolle, una storia piuttosto classica, con
il cliente che rivolge all’indagatore dell’incubo e Groucho, al posto di Dylan,
lo risolve. I clienti sono ragazzi giunti appositamente da Roma e l’autore non
rinuncia a fare di questa storia, una sua storia, con tutte le caratteristiche
che lo contraddistinguono.
Maicol&Mirco “scarabocchia” Papà sto male, un Groucho bambino mentre
dialoga con suo padre, e lo scambio di battute è divertente ed intelligente
come al solito. L’aspetto delle tavole, tipico dell'autore, è decisamente sconvolgente rispetto alle
altre di questo stesso albo e di tutta la produzione bonelliana.
Marco Bucci e Jacopo Camagni in La caduta di Gro-uk-oh, trasformano
Groucho in un nerboruto barbaro della Cimmeria, con tanto di bella ragazza al
seguito, con la quale avere un rapporto sessuale. Poi c’è una svolta e una
bella conclusione, il tutto con un disegno in stile classico.
Se dovessimo cercare un filo che lega insieme queste tre storie, quanto mai
diverse l’una dalle altre, diremmo che gli elementi classici di Dylan Dog sono
stati separati: nella prima storia è rimasto il soggetto, nella seconda gli
interventi di Groucho e nella terza il disegno. Recentemente, Recchioni ha
avuto modo di scrivere sui social che Dylan Dog Color Fest è una rivista
di fumetti d’autore e, dopo la lettura del numero 42, potrei dargli ragione.
L’albo è pubblicato da Sergio Bonelli Editore e si trova facilmente in fumetteria.
Nessun commento:
Posta un commento