Gli scorpioni del deserto
La prima storia di una serie che si
prefiggeva di contrastare a Corto Maltese il titolo di miglior personaggio di
Hugo Pratt, o forse soltanto di dare modo al maestro di spostare l’attenzione
dalla prima alla Seconda guerra mondiale. Koïnsky si dimostra subito un bel
personaggio, diverso da Corto, di cui Pratt conosce molte cose, da subito. C’è
un grande sfoggio di mezzi meccanici (carri armati, treni, aerei) e divise
militari, ma anche una bella avventura.
La storia era apparsa a puntate su Linus, poi venne colorata da Anne
Frognier e stampata, per volere di Pratt, con l’uso della retinatura; la Milano
Libri la pubblicò in formato orizzontale per poter ingrandire le vignette ed
ottenere l’effetto voluto. Da notare che si tratta di un’edizione “limitata” a
5.000 copie; le virgolette sono d’obbligo perché oggi, la maggior parte dei
libri a fumetti, in Italia, viene stampata in un numero di copie inferiore.
Piccolo
chalet… gaio come te
Con il titolo tratto da una canzone,
Pratt, su richiesta di Oreste del Buono, riprende dopo due anni Koïnsky e gli
altri, esattamente dove li aveva lasciati e ne prosegue le avventure in stretta
continuità. Qui la parte del leone la fa il Tenente Stella, ma Pratt si diverte
a ripescare il bel personaggio di Cush, forzandone il passaggio dagli anni
della Grande Guerra al 1941, e gli fa ricordare di un suo vecchio amico: Corto
Maltese.
Vanghe dancale
Le “vanghe” sono i piedi di una ragazza dancala, così definiti dal suo amante,
il capitano Palchetti. Più di metà della storia si svolge all’interno del
fortino italiano ed il tema principale è dato dai rapporti fra i vari
personaggi. A differenza della prima storia, più varia e ricca, la seconda e la
terza hanno in comune la collocazione in un fortino militare italiano e la
conseguente presenza di personaggi nostri connazionali. Sono passati cinque anni ed il segno di
Pratt sta vistosamente virando verso la sintesi.
Dry Martini
Parlor
Il titolo del quarto episodio degli Scorpioni ha a che fare con un cocktail;
anche questo è in continuità con il precedente ed anche qui c’è un italiano, il
Maggiore Fanfulla il quale, come altri due personaggi di questa storia, parla a
Koïnsky di una splendida ragazza soprannominata Brise de mer, che anni dopo
darà il titolo al nuovo episodio degli Scorpioni. Si prosegue sulla falsa riga
dei due episodi precedenti e la serie sembra diventare una carrellata di
personaggi che sfilano davanti a Koïnsky, senza una vera trama portante. Il
libro rispetta il montaggio originale delle pagine di Alter Alter e
presenta solo due vignette per striscia; gli spazi vuoti ai margini esterni
sono occupati dai “Distintivi delle truppe coloniali francesi in Africa”.
Le storie degli Scorpioni del Deserto sono state ristampate varie volte, anche in edizioni economiche. Segnalo un volume integrale.
Nessun commento:
Posta un commento