Ormai sappiamo che la serie Il confine è destinata a durare molto a lungo e ci siamo rassegnati a goderci le tappe del viaggio, non la meta finale. Tappe che sono i singoli capitoli da 20 tavole ciascuno, che possono essere disegnati da autori diversi, come in questo volume: il capitolo 19 è opera di Emanuele Contarini, il 20 e il 21 di Bruno Cannucciari. Ci siamo dovuti abituare anche a vedere gli stessi personaggi ritratti in modi diversi, all’interno dello stesso libro. È facile criticare Il confine, ma alla fine, le debolezze sono la sua forza. Ad esempio, le 16 pagine di contenuti extra (aggiunte per prolungare i tempi di lettura e giustificare il costo di 16 euro), sono perfettamente inutili, ma anche interessanti e piacevoli da leggere, e lo stesso si può dire dei riassunti visivi, mutuati dalle serie tv, come tutto il resto. Ormai non ci interessa quasi più conoscere la sorte dei ragazzi scomparsi, attendiamo con maggiore ansia che ci vengano svelati i segreti del paese dove si svolge la vicenda, il quale, mi si perdoni il paragone, è come il TARDIS del Dottor Who: più grande dentro che fuori.
Bruno Cannucciari me lo ricordo per le storie umoristiche su Comic Art scritte da Franco Fossati. Sono curioso di vederlo nel realistico, cosa che avverrà quando (se?) pubblicheranno la serie in versione economica.
RispondiEliminaCannucciari ha la mia età, all'epoca di Comic Art era giovane! Nella seconda immagine ci sono tavole sue.
RispondiElimina