Max Allan Collins nell’introduzione descrive un Chester Gould “un po’ alla deriva” nella seconda metà del 1939, periodo con cui si apre questo volume della cronologia. Secondo l’autore che proseguirà la serie di Dick Tracy dal 1977 al 1993, Gould per un po’ di tempo presta più attenzione ai protagonisti che all’invenzione di nuovi criminali e ricicla idee già sfruttate nel primo decennio di vita della striscia. Poi, sempre secondo Collins, dal 1940 inizia l’epoca d’oro e qui possiamo essere d’accordo con lui, anche se comunemente l’inizio del periodo migliore viene fatto coincidere con l’entrata in scena di Pruneface nel 1942. Diverse donne sono protagoniste di storie contenute in questo libro, a cominciare da Tess Trueheart, la fidanzata di Tracy che lo lascia per sposare un altro e nella sequenza successiva, si improvvisa detective per risolvere un caso di rapimenti di cani. Poi è la volta di Binnie, una bambina figlia di un criminale. Toby Townley è una giovane madre che denuncia il suocero per aver rapito il figlioletto. Leota Sunny ha perso la memoria dopo aver assistito ad un omicidio commesso dal suo datore di lavoro. Un donnone che viene chiamato “Mamma” è moglie e complice di un nano criminale. La moglie di Yogee Yamma, un criminale che controlla le persone per mezzo di un gas, una volta in cella, fornisce a Tracy le indicazioni per catturare il marito. Infine, Kitty tradisce il suo uomo, disgustata dai suoi omicidi su commissione. Una ricca galleria di personaggi femminili che ben supplisce la scarsità di pittoreschi criminali.
Il libro è pubblicato da Editoriale Cosmi, costa 45 euro e può essere ordinato sul sito.
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