martedì 14 aprile 2020

Ultime letture: Il testamento di William S.


Storia molto interessante, questa scritta da Yves Sente, leggermente diversa dalla maggior parte di quelle di Blake e Mortimer in quanto non vi sono particolari scene d’azione ed il professore non si trova mai in vero pericolo, solo una botta in testa da cui si riprende dopo pochi minuti. Un gruppo di Oxford da secoli sostiene che dietro la firma di Shakespeare si nascondano più persone, che un provinciale di Stratford non poteva possedere la cultura e le conoscenze necessarie per scrivere quelle opere. Un altro gruppo si oppone a questa tesi e si rivolge a Mortimer per risolvere l’enigma contenuto in un testamento che assegna una cospicua somma di denaro ad uno dei due gruppi che riuscirà a risolvere una vera e propria caccia al tesoro. I disegni puliti e piacevoli di André Juillard ci accompagnano a Venezia, Verona e Ravenna, oltre che nei racconti degli episodi della vita di Shakespeare. Olrik si trova in prigione ma viene coinvolto nella vicenda in veste di consulente. Una piacevole novità rispetto alle storie di Jacobs è la presenza di personaggi femminili, già sdoganati in precedenti volumi, che qui assumono un ruolo fondamentale. In quest’ottica notiamo che suona strano Mortimer quando afferma di aver “dimenticato quel poco di latino che ho imparato quando ero giovane”, ma così può affidare la traduzione di un testo alla bella Elizabeth, figlia della signora Summertown, che lo accompagna per gran parte della storia. Nonostante la mancanza di azione ed il ruolo marginale di Mortimer, è anche questa una bella storia, che procede nel lento svecchiamento  della serie e si rende piacevole da leggere e da guardare.




Il libro è pubblicato da Alessandro Editore, costa 18,99 e può essere ordinato sul sito.

3 commenti:

  1. Anche a me è piaciuto questo episodio e ho notato appunto la massiccia e variegata presenza femminile.

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  2. Ho trovato commentatori che lo pongono all'ultimo posto fra gli episodi del post-Jacobs; io non amo fare classifiche, anche perché i gusti personali variano nel tempo, ma senza dubbio questa storia non è fra le peggiori.
    La Ferrari mi ha fatto pensare a Martin Mystère...

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    1. La Ferrari manco me la ricordavo. Tieni presente che ci sono molte persone che sono prevenute e come nel caso dell'Asterix post-Goscinny ritengono indiscriminatamente uno schifo tutto quanto fatto da Uderzo. A me degli ultimi B&M giusto l'ultimo dittico non mi è piaciuto.

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