In
uno scenario post apocalittico un padre cresce i due figli maschi con severità
e li protegge dai pericoli limitando il territorio in cui possono muoversi.
L’uomo tiene un diario in cui scrive tutto ciò che riguarda i figli a cui non ha
insegnato a leggere e Gipi vuole ricreare nel lettore lo stesso fastidio dato
dal non riuscire a sapere cosa c’è scritto e quando ci fa leggere alcune pagine
le vediamo piene di segni incomprensibili. In quella che possiamo definire come
seconda parte del racconto, il padre muore ed i figli partono da casa con due
obiettivi: trovare qualcuno in grado di leggere loro il diario del padre e
scoprire se veramente “oltre il lago” non c’è nessun altro sopravvissuto, oltre
alle pochissime persone che abitano intorno a loro. La storia prosegue e si
conclude con un finale che possiamo definire aperto. Questa volta nessun
possibile riferimento autobiografico ma una storia di fantasia in cui Gipi
sceglie di mostrarci solo una parte di questo mondo degradato e dei suoi
abitanti, lasciando al lettore il compito di costruire tutto il resto.
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