Pasquale
Ruju intende porre all’attenzione del lettore il fenomeno del neonazismo e
fornisce un soggetto, sviluppato poi da Andrea Cavaletto e disegnato da Rossano
Piccioni, il quale utilizza una scarna colorazione ad acquerelli, con i soli
rosso e blu. È la storia di una famiglia composta da un tedesco rimasto vedovo,
suo figlio, la seconda moglie di origini algerine e la figlia di lei. Nel
piccolo villaggio in cui vivono tutti gli altri se ne vanno, vendendo le loro
case ad un’agenzia che vi porta ad abitare gruppi familiari di convinti
sostenitori della tesi della superiorità della razza ariana. Nella postfazione
si spiega come la storia, seppur di fantasia, rispecchi la realtà di alcune
zone della Germania. Al di là dell’aspetto ideologico, della condanna del
razzismo, è un gran bel fumetto dal punto di vista tecnico. La sceneggiatura
mantiene un buon ritmo di lettura, senza mai dilungarsi in dialoghi o
didascalie, soffermandosi quando serve sulla psicologia dei personaggi, che sono
tutti molto ben caratterizzati, anche quelli di contorno, ed è questo uno degli
aspetti migliori e più interessanti. I disegni, abbastanza minimali, giocano
molto sulle inquietanti macchie di rosso e fanno un sapiente uso delle
sfumature di blu. Alla fine della veloce lettura è un libro veramente molto
bello.
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