Peter
Kuper vive a New York e racconta con molte immagini e poche parole i suoi primi 40
anni nella grande mela. Questo libro è un caleidoscopico susseguirsi di
illustrazioni a tutta pagina e tavole a fumetti, con o senza parole, che raccontano storie
brevissime, anche di una sola tavola. È un flusso ininterrotto, senza alcuna
divisione in capitoli, ma volendo trovare un punto di svolta, è sicuramente
l’11 settembre 2001. Il diario di Kuper è l’ennesima conferma che per gli
abitanti di New York niente è rimasto come prima. Avevo scoperto da poco l’autore
recuperando per pochi soldi Il sistema, un delizioso libretto senza parole, e sono
rimasto affascinato sfogliando Diario di
New York. La lettura non ha certo deluso le aspettative, anzi si è rivelata
estremamente piacevole, pur non raccontando una storia ma un ambiente, una città.
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