Se
la prima parte di questa storia è la
calma che precede la tempesta, le aspettative non vengono deluse nella
conclusione. Ritroviamo lo sceriffo Jeff Bradley con i suoi demoni interiori e
scopriamo cos’era realmente successo a Edgetown. Dopo la lettura del secondo
volume e consigliabile rileggere tutto quanto per apprezzare pienamente il modo
sapiente con cui Alessandro Ginori ha raccontato la storia, dosando le
informazioni e disseminando indizi fin dal principio. Gli autori hanno detto in
varie occasioni pubbliche che è stato meglio che la prima e la seconda parte
del loro fumetto venissero lette ad un anno di distanza e motivi ce ne sono. Vediamo
schematicamente come sono impostati due volumi. Il primo si apre con la scena
onirica, poi viene presentato il protagonista e, dopo il titolo, la città e gli
altri personaggi. A questo punto la storia procede lineare, creando aspettative
per il prosieguo. Il secondo volume invece inizia con un funerale, poi il
titolo e la scena onirica che appare meno criptica di quella della prima parte.
Da qui succede il finimondo! In una lunga sequenza che pare quasi surreale, si
susseguono scene molto forti. Solo dopo tutto questo gli autori passano alle
spiegazioni (fra cui il significato del titolo), che ci giungono sotto forma di
ricordi dello sceriffo Bradley in un drammatico flashback. La chiusura è
affidata ad una scena con i colori che hanno contraddistinto gli incubi lungo
tutta la narrazione. Un gran bel fumetto che ha fra i suoi punti di forza la
tecnica di sceneggiatura e i disegni di Patrick Piazzalunga che con il suo
bianco e nero netto si rifà ai grandi maestri del passato e del presente. Da
ultimo mi preme segnalare le macchie di colore disseminate qua e là lungo tutte
le 93 tavole della storia, che sono affidate al mio compaesano Dimitri Gori.
I
due volumi sono pubblicati da It Comics, costano 10 euro ciascuno e possono
essere ordinati sul sito.
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