Ancora una volta l'Anafi recupera un fumetto di autori italiani che non era mai stato pubblicato nel Bel Paese e come al solito viene da domandarsi se ce n'era veramente bisogno. L'interesse è enorme, trattandosi del primo lavoro professionale di Claudio Villa, ma le note positive si fermano qui. La storia è di un'ingenuità disarmante e sembra provenire da molto prima degli anni '80, quando effettivamente uscì il fumetto in Francia. Anche i disegni sono ancora acerbi e si salvano solo alcune vignette particolarmente riuscite; forse se fosse stato decolorato e pubblicato in bianco e nero poteva risultare migliore. Dopo l'introduzione c'è una lunga intervista a Villa dalla quale emerge un curioso aneddoto: il disegnatore non sapeva chi fosse lo sceneggiatore e lo scopre proprio dall'intervistatore: trattasi di Maurizio Torelli il figlio dell'editore Tristano Torelli. La storia, suddivisa in vari capitoli in stretta continuità, è semplice ed a lieto fine, evidentemente rivolta ad un pubblico molto giovane e non presenta particolari attrattive. Si tratta quindi di un'opera dimenticabile, di un documento storico e nulla più.
Il libro è pubblicato dall'Anafi e fa parte del programma sociale 2018. Le informazioni sull'adesione all'associazione si trovano sul sito.
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