La storia è piuttosto banale e scontata, prevedibile e senza sorprese; il protagoista è un giovane che si prende un po' troppo sul serio, si comporta da adulto ed è trattato da adulto da tutti gli altri a cui lascia poco spazio, occupando quasi sempre la scena; il disegno difetta nelle proporzioni anatomiche. La lettura di questo libro delude ampiamente le aspettative: trattandosi dell'ottavo volume, del 1968 quando il personaggio era già maturo, era lecito attendersi qualcosa di più emozionante, se non anche tecnicamente migliore, rispetto a quello a cui si trova di fronte.
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