Quando nel 1980 acquistai il secondo volume della pregevole collana "l'autore e il fumetto" degli Editori del Grifo, trovai nelle ultime pagine quella che per me era la prima "fumettografia" di Hugo Pratt in cui mi imbattevo. Alla data del 1951 c'è il titolo "El Cacique Blanco" con l'indicazione della sceneggiatura di Alberto Ongaro e della pubblicazione in Argentina, ma nessun riferimento a edizioni italiane. Da allora questo è rimasto solo un titolo, misterioso. Dopo 34 anni finalmente ecco qua le 174 pagine di questo fumetto.
Una lunga e appassionante storia, ricchissima di accadimenti, avventura allo stato puro. Siamo in Sudafrica, nella terra degli Zulu e nella città di Durban dove il protagonista, i suoi amici e i nemici sono coinvolti in così tante vicissitudini che a un certo punto ci si dimentica come tutto era iniziato! La sceneggiatura avanza a velocità media, abbastanza ricca di dialoghi e scandita dalla suddivisione in puntate di quattro o cinque pagine nella pubblicazione originale. La lettura scorre piacevole perché il soggetto è interessante e coinvolgente e non ci sono momenti di pausa, se non brevissimi; il flusso degli avvenimenti è ininterrotto. Il disegno di Pratt deve ancora maturare ma ha già intrapreso la strada dell'essenzialità, degli sfondi solo quando servono, delle vignette larghe non più del necessario, del dinamismo dei movimenti.
Al termine del libro resta la soddisfazione di aver letto una storia veramente bella, che non risente del tempo passato e si può annoverare fra i classici.
Nessun commento:
Posta un commento