Viene spontaneo paragonare questo libro con Maus perché entrambi basati sulle testimonianze che gli autori hanno raccolto dai rispettivi padri, ma non è giusto farlo. Vladek Spiegelman era un ebreo polacco chiuso in un campo di sterminio, René Tardi un soldato francese prigioniero di guerra. La prima parte di Maus si chiude con l'ingresso ad Auschwitz, questa prima parte dell'opera di Jaques Tardi termina con l'uscita dallo Stalag II B.
170 pagine grigie, ciascuna rigorosamente composta da tre vignette larghe, con solo qualche macchia di colore rosso. Un lungo racconto in prima persona, quasi un monologo, contrappuntato da qualche battuta del figlio; l'autore che raffigura se stesso adolescente. Un bel libro coinvolgente ed interessante, un libro di storia che a margine della descrizione della quotidianità nel campo di detenzione, racconta tutta la seconda guerra mondiale.
Nessun commento:
Posta un commento