sabato 22 gennaio 2022

t.a.z. 10

Chi non conoscesse la mail art, può iniziare dando un’occhiata a Wikipedia, a Facebook o a DodoDada. Mi piace dedicare un articolo all'arte postale perché il nome poplite nacque proprio in quest'ambito. Era il 1987, avevo da poco fatto conoscenza con quello che diventerà un carissimo amico, il quale, appassionato di musica, leggendo gli articoli del giornalista Vittore Baroni, aveva trovato accenni alla mail art e si era incuriosito. La curiosità è contagiosa ed insieme cominciammo ad inviare i nostri “contributi” ai vari “progetti”. Poi passammo a realizzare iniziative insieme e ci serviva un nome che ci accomunasse; sfogliando il vocabolario d’italiano, la scelta cadde sulla parola poplite. La mia frequentazione dell’arte postale terminò nel 1990, quando decisi di dedicarmi solo ed esclusivamente ai fumetti.

Trent’anni dopo, ho iniziato a seguire Baroni su Facebook, dove ha pubblicato gli annunci per t.a.z. tiny art zine, una micro-rivista di cui erano previsti 9 numeri. Nella mail art sono frequenti iniziative di questo tipo: fanzine realizzate assemblando opere inviate in copie multiple. Per t.a.z., Baroni chiedeva 50 copie di opere nel formato 4 x 7 cm, indicando una scadenza per ogni numero. Ho mandato il mio contributo di un formato maggiore e fuori tempo massimo, ma sono stato “ripescato” perché alla fine è nato anche il n. 10, per utilizzare le opere in esubero inviate per il 9. Per il problema del formato, ha rimediato Baroni piegando in due i miei biglietti.

È sempre emozionante ricevere posta come questa, aprire una scatolina e trovarci foglietti, cartoncini o altri oggetti, realizzati con impegno e ingegno da persone di tutto il mondo: una rivista d'arte, fatta di originali, non di riproduzioni. Questa è la bellezza della mail art, una forma d’arte in cui non si discute la qualità delle opere, non circola denaro e tutti possono essere allo stesso tempo artisti e collezionisti. Il mio nome è nell'elenco dei contributori a t.a.z. 10, sul retro del foglietto c'è anche l'indirizzo, quindi è probabile che prossimamente riceverò posta "un po' strana", buste colorate, adornate con timbri artigianali e falsi francobolli. Nelle buste ci saranno inviti a progetti e se parteciperò, questo sarà il mio nuovo ingresso nel mondo dell'arte postale, tornerò ad essere un mailrtista, come ai vecchi tempi.

 

Testo di Vittore Baroni su questo numero di t.a.z. e sul progetto nel suo insieme.







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