Il titolo di questa storia è il nome in codice dato dai trafficanti di esseri umani, al carico delle navi schiaviste nel Mar Rosso. Nel corso dell’avventura Hergé fa ricomparire un buon numero di personaggi già visti in precedenza, come a voler comporre un album dei ricordi, ma anche per dare il segnale che le storie di Tintin sono diventate una vera e propria saga. Una bella storia su un tema tragicamente realistico.
Vincitrice del Project Contest a Lucca Comics nel 2019, Sangue nel mare di Elisa Meneghel, è una storia ambientata in un futuro in cui le acque hanno sommerso quasi tutta la terra ed i nostri personaggi si immergono per recuperare oggetti del passato. Da anni stanno accadendo fatti tragici e misteriosi: alcuni bambini sono scomparsi nel nulla, inghiottiti da qualcosa che si trova sott’acqua. Il giovane San scompare a sua volta e la sorella maggiore Teb non si dà pace e cerca in ogni modo di ritrovarlo. Il tema della natura che ha preso il sopravvento sull’uomo, vendicandosi delle violenze subite, fa da sfondo a quello che è anche un romanzo di formazione, oltre che la tragica storia di un mistero che viene alfine svelato. Un bel fumetto da un’autrice che promette molto bene.
L’avventura che ruota intorno ad un’invenzione del geniale prof. Girasole, porta Tintin e Haddock in giro per l’Europa dell’est, in uno scenario di spionaggio. Sono lontane le ingenuità delle prime storie, quando anche Tintin si mostrava spesso impacciato; qui Hergé riesce a coniugare un intrigo internazionale con le gag umoristiche ed il risultato è una delle migliori storie, che si legge bene, ad un ottimo ritmo.
