mercoledì 10 dicembre 2014

Ultime letture: Spyder numeri da 1 a 4

Nel gennaio 1969 esce come supplemento al n. 4 di Athos, un albo in formato rivista con 80 pagine in bianco e nero, incollate con costola piatta, al prezzo non indifferente di 500 lire (all'epoca Linus costava 300 lire ed aveva più pagine). Si intitola Witzend con fascetta che recita "vetrina dei più grandi disegnatori americani" e infatti presenta tavole di: Gray Morrow, Harvey Kurtzman, Art Spiegelman, Steve Ditko, Reed Crandall, Frank Frazetta, Wally Wood ed altri. Nell'ultima pagina un mostriciattolo saluta i lettori con un "a presto" ma si dovrà aspettare quasi un anno per vedere nuove storie. Witzend non esce più ed al suo posto a ottobre compare il mensile Spyder. I primi due numeri ripropongono le stesse 80 pagine di Witzend divise in due fascicoli (una ricopertinatura di cui il n. 1 con 42 pagine ed il n. 2 con 38 pagine,  entrambi con spillatura piatta e prezzo di 200 lire) ma in ordine inverso! Il n. 1 contiene infatti la seconda parte dell'abo originario per potersi chiudere con "a presto" e viceversa il n. 2. A dicembre 1969 esce il n. 3 di Spyder finalmente con nuove storie: formato più piccolo, 48 pagine in bianco e nero spillate, sempre 200 lire. Il mese dopo con il n. 4 (stesse caratteristiche del precedente) si chiudono le pubblicazioni di questa testata voluta da Aldo Bezzi. Da segnalare un paio di curiosità: la bella storia di Wally Wood da cui è tratta la copertina del primo numero inizia con un riassunto, poi nel numero 3 vengono pubblicate le prime sette pagine; sempre nel terzo numero compare un breve articolo di Bezzi con forte taglio critico sul quinto salone dei comics di Lucca, cito l'ultimo periodo del testo: A Lucca abbiamo scoperto questo fenomeno; il fumetto è assurto al ruolo dell'impegno ma è come se si trattasse di ricordi lontani perché, e questo è il dramma, nessuno si interessa del presente. Non ha abbastanza valore."
Complessivamente nei quattro numeri di Spyder abbiamo 176 pagine che costituiscono un'antologia di brevi racconti (solo nell'ultimo numero è presente una storia di 23 pagine) ed intermezzi umoristici; negli ultimi due compaiono anche pagine redazionali con articoli e racconti. La qualità è piuttosto varia ma complessivamente buona, la grafica spesso di ottimo livello è mortificata dal tipo di carta; una bella rivista, al termine della lettura dispiace che le pubblicazioni si siano interrotte così presto.


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